La zanzara tigre è una specie indigena delle zone tropicali, ma si è facilmente adattata anche al nostro clima meno caldo e e meno umido. Ha colonizzato quasi tutta l'Italia, in certe zone superando per numero la nostra zanzara comune, la Culex pipiens. Rispetto a quest'ultima è molto più attiva nell'arco delle 24 ore. Ed è anche molto più aggressiva e fastidiosa. Può anche essere vettore di malattie come Dengue, Zika e Chikungunya, anche se in italia vi sono stati solo, per adesso, dei focolai prevalentemente nel Nord.L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura l’ha inserita tra le 100 specie invasive più dannose del mondo.
Ciclo Riproduttivo
Il ciclo vitale della zanzara tigre passa attraverso 4 fasi: uova, larva, pupa e zanzara adulta. La zanzara femmina (che come per le altre specie è l’unica a pungere) depone le uova in substrati umidi. Le uova sono scure, grandi come granelli di sabbia e possono sopravvivere anche alla siccità e al freddo dell’inverno. La temperatura di schiusa è di soli 14°C . Dalle uova nascono dovunque vi sia anche poca acqua le larve, che in breve diventano pupe, che per metamorfosi diventano zanzare adulte. L’intero ciclo può durare dai 6 ai 20 giorni e sarà tanto più rapido quanto più alta sarà la temperatura.
La zanzara tigre si è adattata alle grandi città.
Dal suo habitat originario, le foreste del Sud Est Asiatico, la zanzara tigre si è insediata, proliferando, anche nelle grandi cità, come per esempio Milano. La sua flessibilità adattativa, dovuta a un corredo genetico più complesso di quello di altre specie di zanzare, ha fatto si che trovasse un nuovo favorevole habitat anche nelle aree urbane.
Buone pratiche ma poco efficaci da adottare
Le istituzioni locali hanno un ruolo molto importante a livello sia di sorveglianza che di sensibilizzazione, e devono occuparsi di monitorare le zone pubbliche in cui l’acqua ristagna, come fontane, aiuole e altri luoghi simili.
Un contributo alla lotta contro le "tigri" consiste nelle seguenti semplici pratiche, insuffcienti però a giudicare dall'incalcolabile numero deelle zanzare tigri nelle nostre città e nelle nostre zone verdi.
- non abbandonare materiali in cumuli all’aperto che possano raccogliere acqua piovana;
- eliminare l’acqua da sottovasi, annaffiatoi, bidoni, copertoni almeno ogni 6 giorni;
- innaffiare direttamente con le pompe gli orti e i giardini, senza ricorre a recipienti aperti;
- se vi sono recipienti per la raccolta dell’acqua, coprirli.
- portare al riparo le piante durante l’inverno è uno dei modi per aere in primavera una immediata infestazione di nuove giovni zanzare tigre;
- introdurre pesci come le gambusie e i pesci rossi nelle vasche e nelle fontane dei giardini, che si ciberanno delle larve;
- disinfestare periodicamente il proprio giardino o le aree condominialim (ma dopo un settimana dalla disinfestazione le zanzare sono di nuovo intollerabilmente presenti).
Ma tutte queste iniziative non sono mai risolutive.
L'esperienza ci dice che occorre per liberarsi dalle zanzare, tigre e non, un sistema avanzato che approfitti del comportamento biologico di questi insetti, il sistema iZanz
iZanz è prima di tutto un metodo: osservare il comportamento delle zanzare per usarlo contro di esse. Le zanzare fanno voli brevi nel limitato territorio in cui sono nate. Quando entrano nel nostro girdino subito si posano, prima di fare un nuovo piccolo volo, ma iZanz tende loro una implacabile trappola: la soluzione di piretro all'1% in acqua nebulizzata al perimetro dell'area verde. Depositata in minutissime gocce di 50 micron su siepi, prato, o altrove elimina le zanzare appena si posano.
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Di Staff iZanz, 15/10/2018
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