Le zanzare sono vettori di malattie gravi, sono dunque utili ricerche apparentemente marginali sulla materia. Su PubMed, organo della Biblioteca di Medicina del Public Institute of Health degli Stati Uniti, è apparso un lavoro di Ariano, Jumera, Smith, Tinsley e Jiggins che studia la capacità delle zanzare di trasmettere le malattie in relazione all’età delle zanzare stesse. Il parassita di cui esse sono portatrici ha dei tempi di sviluppo.Questo deve essere completato per potere infettare l’ospite umano, una volta inoculato nel suo sistema sanguigno. Se la zanzara non sopravvive abbastanza la trasmissione del parassita non avviene. La ricerca ha riguardato la Aedes aegypti e un nematode che causa la filariosi. Si è constatato che le zanzare femmina vecchie possono essere inadeguati vettori di filariosi in condizioni di scarsa nutrizione di sangue, ma che ripetuti pasti di sangue possono mantenerne l’efficacia come vettore.
Le filariasi (o filariosi) sono un gruppo di parassitosi che interessano sia l’uomo sia gli animali, causate da nematodi della famiglia delle Filariidae, detti comunemente “filarie”.
Le filariasi che interessano l’uomo si possono distinguere secondo la localizzazione nell’organismo delle loro forme adulte:
- Filariasi cutanee, provocate da Loa loa (loiasi), da Onchocerca volvulus (oncocercosi) e da Mansonella streptocerca (mansonelliasi). Alcuni autori comprendono tra le filariasi cutanee anche la dracunculiasi.
- Filariasi linfatiche, provocate da Wuchereria bancrofti (filariasi di Bancroft), Brugia malayi e Brugia timori (filariasi brugiana).
- Filariasi delle cavità sierose, provocate da Mansonella perstans e da Mansonella ozzardi.
Altre filarie di interesse per lo più veterinario possono essere patogene per l’uomo, occasionalmente e in modo incompleto, perché nell’ospite accidentale non maturano nelle forme adulte. Tra queste si ricordano le dirofilariasi, date da Dirofilaria immitis (filariosi cardiaca del cane), Dirofilaria (Nochtiella) repens e Dirofilaria tenuis (filariosi cardiaca del procione).
Ciclo vitale
Come per tutti i nematodi, il ciclo vitale delle filarie prevede 5 stadi di sviluppo larvale, nell’ospite definitivo vertebrato e nell’ospite intermedio (vettore) artropode. Le femmine adulte producono migliaia di forme larvali al I stadio, dette microfilarie, che vengono ingerite dall’insetto vettore. Alcune microfilarie hanno una periodicità circadiana (di 24 ore) e si trovano nel circolo dell’ospite vertebrato in massima concentrazione una volta al dì, nel momento in cui abitualmente l’insetto vettore ematofago si nutre. Le microfilarie passano due stadi di sviluppo nel vettore. La larva al III stadio viene inoculata di nuovo dal vettore nell’ospite vertebrato definitivo, durante il suo pasto ematico. La larva passa altri due stadi di sviluppo prima di diventare adulta e raggiungere la sua localizzazione definitiva, a seconda della specie.